Ultima modifica: 21 Settembre 2020
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L’ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “P. ARTUSI” INCONTRA LE FAMIGLIE

A quasi una settimana dalla prima campanella, mai come quest’anno così agognata e incerta, l’Istituto d’Istruzione Superiore “P. Artusi” di Forlimpopoli oggi, sabato 19 settembre, ha incontrato le famiglie degli studenti dell’Alberghiero e del Liceo delle Scienze Umane “V. Carducci” per illustrare le nuove modalità organizzative riguardanti la ripresa dell’attività didattica in sicurezza, il tempo scuola e i nuovi spazi a disposizione, a cominciare proprio dalla sede che ha ospitato l’incontro coi genitori, svoltosi presso i locali del Cineflash, sulla via Emilia, all’ingresso di Forlimpopoli.

 

A condurre il dialogo con le famiglie è stata la prof.ssa Mariella Pieri, dirigente scolastico dell’Istituto artusiano, che ha subito esordito con un caloroso e cordiale saluto alla folta platea di genitori, manifestando loro il piacere di rivederli di nuovo in presenza e così riannodare i fili di quel tessuto comunitario che si era in qualche modo interrotto dal mese di febbraio, malgrado le risorse della tecnologia a distanza abbiano comunque contribuito a veicolare il flusso di comunicazioni tra scuola e famiglia. “L’anno scolastico appena avviato presenta sicuramente numerose incertezze e criticità, alle quali però vogliamo rispondere in modo positivo, con spirito creativo e costruttivo, come abbiamo fatto sin dall’inizio dell’emergenza” ha dichiarato il dirigente scolastico, ricordando anche che “compito degli adulti e di tutta la comunità educante è mitigare le ansie dei più giovani a noi affidati senza per questo mistificare la realtà, ma aiutando a leggerla e a giudicarla con spirito critico”. La Prof.ssa Pieri ha poi proseguito approfondendo le novità riguardanti l’organizzazione delle classi e la scansione oraria, che si riconferma la stessa dell’anno scolastico precedente, ma con ingressi e uscite scaglionati per evitare gli assembramenti.

 

Grazie al reperimento di nuovi spazi interni ed esterni alla scuola – le tre tensostrutture allestite nel cortile della sede centrale dell’Alberghiero, il Circolo Endas Mazzini, sede di un laboratorio di cucina e di sala – e grazie all’introduzione dell’organizzazione didattica per ambienti di apprendimento “siamo riusciti a far sì che tutti i nostri studenti tornassero a fare scuola in aula in presenza, ritrovando quella vita di comunità e quella rete di relazioni necessarie per la loro crescita personale, educativa e professionale”. Le sette classi del Liceo Carducci continuano ad essere ospitate nelle sede dell’Ex-Gil, mentre tutte le classi dell’Alberghiero trovano nuova collocazione negli spazi vecchi e nuovi della sede centrale e nel plesso delle ex-medie.

 

“Dall’altro lato – ha rimarcato Mariella Pieri – non si può nascondere che diversi sono gli aspetti da chiarire e le regole da rispettare affinché la vita all’interno dell’istituto possa svolgersi con regolarità, continuità e in piena sicurezza. A questo proposito, per scongiurare la diffusione del virus, è richiesto a tutte le componenti della comunità scolastica un impegno comune a seguire comportamenti improntati a diligenza, prudenza o perizia ricavati dalle regole di esperienza e dalle raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico, che ribadisce la necessità di una collaborazione attiva di studenti e famiglie nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva. A tal fine, la partecipazione e l’alleanza tra scuola e famiglie è più che mai indispensabile”. Per questo, durante l’incontro, dopo aver risposto ai dubbi e alle domande dei genitori, ribadendo le precondizioni e le regole fondamentali per la presenza a scuola degli studenti, la Dirigente ha poi consegnato e illustrato il Patto di Corresponsabilità educativa, aggiornato con un’apposita sezione dedicata alle misure di prevenzione, patto che i genitori hanno sottoscritto e firmato al termine della riunione. Inoltre, la prof.ssa Pieri ha voluto sensibilizzare e far riflettere i genitori sulle problematiche connesse al bullismo e al cyberbullismo, raccomandando alle famiglie di non sottovalutare nessun segnale e di coltivare sempre un dialogo aperto con i propri figli, esercitando un’attenta vigilanza in particolare sull’uso dei social media, che a volte diventano il veicolo di gravi atti come la derisione, la marginalizzazione, le minacce, perseguibili penalmente a partire dai 14 anni.

 

Prof.ssa Benedetta Neri 
Uff. Stampa – Ist. Alb. “Pellegrino Artusi” e Liceo Scienze Umane “V. Carducci” – Forlimpopoli

Dal sito Forlitoday del 19 settembre 2020: vai al sito

 

Da Il Corriere del 20 settembre 2020

 

Il Resto del Carlino del 20 settembre 2020