LETIZIA BATTAGLIA!
LETIZIA BATTAGLIA!
Con un nome del genere, non poteva che essere una donna impegnata e coraggiosa la fotografa palermitana recentemente scomparsa (Palermo, 1935- 2022), alla cui opera il Museo San Domenico di Forlì dedica una prestigiosa mostra, visitabile dal 18 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026.
Amava la vita, ma nella Palermo degli Anni Settanta e Ottanta fu costretta a confrontarsi con la morte, con gli assassinii quasi quotidiani dovuti alla feroce lotta intrapresa in quegli anni, contro la società civile e lo Stato italiano, dalla mafia e culminata, all’inizio degli Anni Novanta, con le uccisioni dei giudici Falcone e Borsellino, così come degli uomini e delle donne delle loro scorte.
Non condivideva, tuttavia, la definizione di “fotografa di mafia” in quanto, in realtà, voleva raccontare lo splendore e la resilienza dei palermitani, colti negli sguardi delle donne e dei bambini e nella vita quotidiana dei quartieri più umili della città.
Quale preziosa e significativa testimonianza costituiscano gli scatti di Letizia Battaglia, lo hanno appreso i ragazzi delle classi quinte del Liceo “V. Carducci” di Forlimpopoli che il 26 novembre 2025 hanno visitato, con la sapiente guida di Sara Polidori, l’esposizione fotografica relativa alla sua intera carriera. L’esperienza costituisce una tappa fondamentale del percorso relativo alla lotta per l’affermazione della legalità, intrapreso già da alcuni anni dalle classi con i loro docenti e in collaborazione con l’Associazione Libera.
https://mostremuseisandomenico.it/

Bambina che lava i piatti. Dimostra nove o dieci anni, ma ha già perso la sua spensieratezza e, invece di tenere in mano un pallone per giocare, tiene i piatti, che sono la sua protezione. Il dettaglio, apparentemente ingrandito, della mano mostra ciò che le serve ad andare avanti da sola con le proprie forze. La Battaglia con le immagini femminili vuole dimostrare che le donne hanno una maggiore capacità di compassione ed empatia rispetto agli uomini, in quanto sentono le emozioni in maniera più vera e profonda.

6 gennaio 1980. La Battaglia e Franco Zecchin sono per strada, vedono un’auto circondata da alcune persone, decidono di fermarsi, pensando si tratti di un incidente; invece, vedono Sergio Mattarella con il corpo di suo fratello Piersanti, presidente della Regione Siciliana, tra le braccia. Ad oggi questo caso è stato riaperto perché sembra che, all’epoca, l’ex prefetto Piritore avesse fatto scomparire delle prove.

Questa foto raffigura Michele Reina, segretario provinciale della Democrazia Cristiana di Palermo. Sembra quasi che stia dormendo invece è stato ucciso. Egli era considerato uomo illuminato perché aveva avuto il coraggio di allontanarsi dai politici collusi con la
mafia.

Donna ritratta con i suoi bambini come Vergine in trono. Il suo sguardo sembra perso nel vuoto, privo di anima, sembra quasi già morta. Una bella caratteristica di Letizia Battaglia è che le sue foto relative alla vita vogliono mostrare come questa scolorisca nella morte e viceversa. In particolare, questa rappresenta una donna che tiene in braccio un neonato, mentre un altro figlio guarda dall’altro lato, quasi impaurito, forse temendo che stesse entrando il padre. Invece il terzo bambino guarda sicuro verso l’obiettivo. Come lavoro la mamma puliva le scale. Lo sguardo della donna è così stanco perché bambino in braccio aveva pianto tutta la notte e la madre, esausta, lo aveva lasciato piangere, ma, alla mattina, si rese conto che il figlio aveva il dito rosicato da
un topo.
